Le intercettazioni che i giudici hanno messo sul tavolo delle indagini sul "petrolio lucano" sono veramente esplicative di come continuano ad andare le cose quando i quattrini pubblici si tingono di corruzione, potere e trasformismo.
Nell'inchiesta in corso sul l'impianto di Tempa Rossa entrano nomi eccellenti, accuse di associazione per delinquere e di abuso d'ufficio.
Gianluca Gemelli, compagno della ministra dello Sviluppo Economico Federica Guidi costretta a dimettersi, è indagato poiché ritenuto colpevole di avere sfruttato il suo ruolo per far ottenere alla sua azienda subappalti della Total. Per tentare di far questo, Gemelli cerca di entrare in confidenza, invitandolo ad un convegno, con l'ingegnere Giuseppe Cobianchi, l'uomo della Total da cui dipende il subappalto milionario.
La telefonata fra i due del 28 ottobre 2014 è veramente (tristemente) tutta da leggere.
Gianluca Gemelli: «La disturbavo per sapere se era interessato, siccome c’ è un bel convegno a Roma, fatto da Italiani Europei, che lo tiene il ministro dello Sviluppo economico… se lei aveva piacere, le faccio arrivare anche a lei l’invito, perché è una cosa interessante… c’ è tutto un ambiente interessante che le può servire, c'è il ministro dello sviluppo economico... Perché, una volta che c'è sto Sblocca Italia e c'è il ministro, mi è venuto in mente lei, mi spiego? ...può essere una cosa interessante».
Giuseppe Cobianchi: «Ho capito ho capito, quindi c'è un risvolto un pò politico diciamo».
Gianluca Gemelli: «Purtroppo viviamo in Italia, viviamo in Italia».
E si....Purtroppo.