"Cari amici vicini e lontani ci siamo: domani inizia l’edizione numero sessantasei. Dal 1951 vi tengo compagnia, con le canzoni (vabbè oggi soprattutto con le canzonette) e con il tutto il resto appresso, prima in radio e poi alla tivvù. Da qualche anno addirittura per cinque sere di fila, per un numero di minuti televisivi non in- differente. Prati- camente un sequestro di persona (o di telespettatore) un invito bello e buono al più praticato sport nazionale, lo zapping. Invece no: voi restate incollati su RaiUno a guardare me, anche perché i concorrenti si ritirano preventiva mente, mandano in onda repliche di vecchi film, visti e rivisti mille volte. Perché mai? Perché sono uno specchio della società e non so bene se è un gran complimento. Perché io sono io, dicono tutti. Mettiamola così: non sono bello, piaccio.
L'anno scorso, il primo del signore abbronzato che parla con l’accento di Renzi (ma è un caso), a vedere la serata fi- nale – dove i tre ragazzini hanno preso il Volo e speriamo che non tornino – eravate in 11 milioni. E dire che era una delle poche edizioni in cui non c’erano bellissime vallette (per risparmiare aveano recuperato due cantanti). Il picco di ascolti è stato registrato con il monologo di quel comico che parla con lo stesso accento di Renzi (ma è un caso): quasi 15 milioni".
San Remo, Il fatto quotidiano - 8/2/2016