"Tutto perdonato. Tutto dimenticato. Le sofferenze bancarie si sono intrecciate agli interessi dei partitanti. Mozione di sfiducia a Maria Elena Boschi. Gazzarra in Aula e in piazza. Scambio a decibel elevati tra Brunetta e Renzi. Che bello. Risultato, una giungla tropicale dove cresce la pianta da cui si ricava il nuovo oppio dei popoli: il qualunquismo bancario.(....) Ritardi. Omissioni. Dimenticanze. Il qualunquismo bancario in Italia trova le condizioni ideali per la sua diffusione: ignoranza economico-finanziaria (secondo le classifiche Ocse siamo al penultimo posto, prima della Colombia), imprese affette da nanismo e localismo, partiti politici allo stato gassoso, collusione tra i poteri del borghetto, menefreghismo come imperativo categorico e filosofia di vita. Terreno fertile per chi cerca un’arma di distrazione di massa, un’evasione dalla realtà, un salto avanti (nella propaganda) e mille indietro (nella crescita del paese). La banca capro espiatorio dei mali di una nazione, l’azionista e l’obbligazionista (in)subordinato della banchetta putrefatta simboli della revanche localista contro l’Impero Mondialista. Promesse di rimborso, azzeramento del principio compro- guadagno-perdo".
Mario Sechi, il Foglio del 18/12/2105