Nel trambusto caotico delle ultime
giornate romane, le dimissioni del Sindaco sembrano il classico finale annunciato.
Il degrado civile e amministrativo nel
quale è piombata la capitale non si può attribuire in modo totale a Ignazio
Marino ma, sicuramente, il sindaco-chirurgo non è riuscito a ben guidare la
locomotiva capitolina.
Scaricato dalla sua parte politica,
dileggiato dai tanti suoi oppositori, fra sciocchi errori e mancanza di
autorevolezza, il Sindaco di Roma si dimette.
Il senatore del pd Stefano Esposito,
che dallo scorso luglio ha avuto l’incarico di Assessore ai Trasporti della
giunta Marino, cerca di spostare l’attenzione sulle colpa della burocrazia dei
palazzi romani. Torto o ragione che abbia, è interessante leggere le sue
conclusioni nell’intervista rilasciata, venerdì scorso, a Alessandro Capponi
sul Corriere della Sera:
«La struttura amministrativa vive di
vita propria, non segue le indicazioni, cambia autonomamente il contenuto delle
delibere, a volte le scrive male proprio per farle bocciare al Tar…».
Stefano Esposito, scusi: sta dicendo
che a Roma, in Campidoglio, gli uffici non rispondono agli assessori ma ad
altri interessi?
«Gli uffici se ne strafottono di ciò che chiede la politica… quelli viaggiano con stipendi superiori
«Gli uffici se ne strafottono di ciò che chiede la politica… quelli viaggiano con stipendi superiori
ai centoventi-centosessanta mila euro e
fanno solamente finta di farti decidere, è chiaro?».(…)
«Quando sono arrivato una serie di provvedimenti del Comune, come quello
sulle strisce blu, erano stati bocciati dal Tar. Erano scritti così male che ho
pensato: li avranno scritti degli incompetenti. Invece no, professionisti
strapagati».
Potevate
fare di più?
«L’inchiesta
Mafia Capitale, per la quale Pignatone va ringraziato in eterno, portava con sé
la missione di bonificare la macchina amministrativa, e farlo, decapitare i
cattivi, sarebbe stato importante. Ma parlare di questo a Roma non ti rende
popolare nel ceto politico, perché questo metodo clientelare e consociativo è
radicato da almeno venticinque anni... chiaro? È un sistema incancrenito».