L'edizione italiana della rivista Rolling Stone,
ospita questo mese, fra i suoi editorialisti,
Carlo Freccero.
Il suo intervento prende di mira il potere mediatico di Google & C. che, con la raccolta dei dati comportamentali di tutti coloro che usufruiscono dei motori di ricerca, creano dei modelli di business preoccupanti: "È il destino, primo poi, di tutti i nuovi media: nascere mitici e precipitare, col tempo, nel fango. È successo alla televisione, nata, almeno in Europa, con una vocazione pedagogica per diventare poi, nella vulgata comune, il maggior strumento di diseducazione di massa. Succede oggi a Internet, che dopo essere stato per decenni antidoto alla televisione, al pensiero unico, viene oggi additato come il maggior pericolo per la libertà di pensiero".
Freccero condivide le argomentazioni di Julian Assange quando sostiene che Google e i nuovi colossi dei media rappresentino l'ultima forma di totalitarismo: "Oggi l'utopia di Internet si è convertita in distopia, perché Internet è entrato al centro dell'attenzione del potere: un potere assoluto è onnipresente, capace, come il panopticon, il carcere ideale di Jeremy Bentham, di spiarci nella più segreta intimità".L'attenzione è concentrata sui dati (sensibili e non) che i motori di ricerca riescono a raccogliere e immagazzinare, dati che riguardano "vizi e virtù" di ognuno di noi: "Internet registra tutte le tue scelte. Lo fa per i consumi, per inviarti una pubblicità mirata e lo fa con le tue idee politiche, per proporti post in sintonia con le tue convinzioni. E qui arriviamo alla prima grande delusione. Noi pensiamo di poter accedere, con Google e con gli altri motori di ricerca, a tutto lo scibile umano, comprese le nuove tendenze dello studio e della ricerca. Ma non è vero: se due persone diverse e fanno insieme la stessa ricerca rischiano di avere, sulla base delle loro scelte precedenti, esposte antitetiche è contraria. C'è sempre un algoritmo che ti conosce meglio di quanto tu stesso ti conosca e costruisce per te un mondo a tua immagine e somiglianza, tagliato su misura come una camicia di forza. Google non rappresenta più un viaggio, l'altrove, ma l'amplificazione e la ripetizione del nostro egocentrismo".
Il suo intervento prende di mira il potere mediatico di Google & C. che, con la raccolta dei dati comportamentali di tutti coloro che usufruiscono dei motori di ricerca, creano dei modelli di business preoccupanti: "È il destino, primo poi, di tutti i nuovi media: nascere mitici e precipitare, col tempo, nel fango. È successo alla televisione, nata, almeno in Europa, con una vocazione pedagogica per diventare poi, nella vulgata comune, il maggior strumento di diseducazione di massa. Succede oggi a Internet, che dopo essere stato per decenni antidoto alla televisione, al pensiero unico, viene oggi additato come il maggior pericolo per la libertà di pensiero".
Freccero condivide le argomentazioni di Julian Assange quando sostiene che Google e i nuovi colossi dei media rappresentino l'ultima forma di totalitarismo: "Oggi l'utopia di Internet si è convertita in distopia, perché Internet è entrato al centro dell'attenzione del potere: un potere assoluto è onnipresente, capace, come il panopticon, il carcere ideale di Jeremy Bentham, di spiarci nella più segreta intimità".L'attenzione è concentrata sui dati (sensibili e non) che i motori di ricerca riescono a raccogliere e immagazzinare, dati che riguardano "vizi e virtù" di ognuno di noi: "Internet registra tutte le tue scelte. Lo fa per i consumi, per inviarti una pubblicità mirata e lo fa con le tue idee politiche, per proporti post in sintonia con le tue convinzioni. E qui arriviamo alla prima grande delusione. Noi pensiamo di poter accedere, con Google e con gli altri motori di ricerca, a tutto lo scibile umano, comprese le nuove tendenze dello studio e della ricerca. Ma non è vero: se due persone diverse e fanno insieme la stessa ricerca rischiano di avere, sulla base delle loro scelte precedenti, esposte antitetiche è contraria. C'è sempre un algoritmo che ti conosce meglio di quanto tu stesso ti conosca e costruisce per te un mondo a tua immagine e somiglianza, tagliato su misura come una camicia di forza. Google non rappresenta più un viaggio, l'altrove, ma l'amplificazione e la ripetizione del nostro egocentrismo".
Canzone del giorno: The Spy (1970) - The Doors
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