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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

martedì 3 febbraio 2015

Post Scriptum Film

American Sniper

REGIA: Clint Eastwood
INTERPRETI: Bradley Cooper, Sienna Miller, Cory Hardrict, Jake McDorman, Navi Negahban
SCENEGGIATURA: Jason Hall
DURATA: 132'
USCITA: 

Negli Stati Uniti Chris Kyle è considerato un eroe di guerra.
In America Sniper, Clint Eastwood racconta la storia di questo bambino texano dalla mira inesorabile che, da adulto, riesce ad arruolarsi nel corpo speciale dei Navy Seals e combattere in Iraq in quattro diverse missioni, dal 2003 al 2009.
Appostato sopra i tetti delle città irachene, ha ucciso, come cecchino, più di 160 nemici. Ne faceva fuori così tanti con il suo fucile di precisione, che a Ramadi gli insorti iracheni misero sulla sua testa una taglia da 20 mila dollari.
America Sniper è il successo del momento. Nel mondo ha già incassato più di 250 milioni di dollari e, naturalmente, per l’argomento trattato ha suscitato innumerevoli polemiche.  Il taglio dato al film da molti non è stato apprezzato e le discussioni hanno riguardato tanti quesiti: dalle contraddizioni del conflitto in Iraq fino ad arrivare alla reale e controversa personalità di Kyle.
Il regista ha scelto per interpretarlo un irrobustito Bradley Cooper ed è proprio la compattezza tipica di tanti film di Clint Eastwood che fa sì che l'attore, in certi momenti, sia fin troppo assorbito dalla parte, riducendone l’efficacia della recitazione.
È chiaro che il film è caratterizzato da un'americanità che per noi europei non è facile da captare. 
Di recente Clint Eastwood, dinanzi alle varie polemiche (e fresco delle sei nomination all'Oscar), ha tagliato corto specificando che il suo è un film contro la guerra proprio perché mostra l'ossessione che si abbatte su i militari che tornano alla vita civile dopo anni di battaglie sul campo.
Per la verità già in un'intervista a Enrico Deaglio su Il Venerdì di Repubblica di molte settimane fa, il regista si era espresso in tal senso e alla domanda «Cosa le piace il lui?» aveva così risposto: «il suo tormento. Chris era un ragazzo che faceva fatica a trovare se stesso. Aveva però questo dono di natura, sapeva sparare benissimo e ha messo questa dote a servizio dei suoi compagni, per proteggerli in azione. Ha ucciso 160 persone, e quando va dallo psichiatra che gli chiede: “Non hai dei rimorsi?” Lui dice no, sono pronto ad andare di fronte al mio creatore e guardarlo negli occhi. Ma... E qui Bradley è bravissimo... C'è un piccolo movimento nei suoi occhi, un dubbio. Spero proprio che il pubblico in sala se ne accorga. Ma poi si riprende subito, perché non ha certo voglia di parlare delle sue cose intime con il signor psichiatra. Ma... quel piccolo cedimento nell'occhio, c'è».
Ogni guerra è drammaticamente complessa. È fatta di sangue, di dolore e anche di cecchini che sparano dai tetti. Nel film Clint Eastewood  prova a martellare il cervello dello spettatore con violente scene, ripetitive e ossessionanti, pronte a ricordarci la violenza degli scontri fra esseri umani.
Probabilmente non è tra i migliori film del grande regista e, per molti, l’eccessivo sangue e i tanti minuti di spettacolarizzazione delle battaglie, lo rendono un polpettone drammatico in salsa bellica.
Eppure se ci si concentra proprio su quel “tormento” del protagonista, sull’incapacità di vivere in sintonia con se stesso e con la sua famiglia, il film da solenne e patriottico si trasforma in una toccante discesa verso l’inferno di un uomo che, come tanti militari, ha visto, in anticipo e da giovanissimo, l’atrocità degli inferi.

Canzone del giorno:  Bother (2002) - Stone Sour
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