Piovono polpette è la
rubrica periodica, simpatica e impertinente, di Alessandro Robecchi su Il Fatto quotidiano.
La settimana scorsa ha
concentrato il suo scritto sulle "Liste" nelle quali il nostro paese
primeggia. Lo spunto è offerto della "lista Falciani" e dal “gratificante” numero (settemila!) di conti
correnti italiani presenti nella Banca Hsbc di Ginevra. Una marea di cittadini
del nostro amato stivale che, al pari di tanti altri personaggi internazionali, hanno preferito, in questi anni, le casse
svizzere per nascondere al fisco nazionale un bel po' di soldini: "l’Italia
registra un buon sesto posto, piazzamento lusinghiero se si pensa che in tutte
le altre classifiche (ricerca, welfare, pensioni...) siamo sempre verso il
fondo e ce la giochiamo con squadre minori come Cipro, Grecia, Romania. Il
consiglio è di non farsi troppe illusioni: forse conosceremo i nomi dei
connazionali con l’Iban svizzero, ma soldi da lì non ne arriveranno, un po’
perché molti si sono già messi al sicuro con lo scudo fiscale, un po’ perché
il nuovo decreto fiscale del governo impedirebbe di allungare i tempi della
prescrizione e dunque, passati cinque anni dalla presunta evasione già si
sente risuonare un poderoso “marameo”.
D'altronde "stare in una lista, anche una lista poco commendevole, non è così grave, diciamo alla maniera di Andy Warhol, che assicura quel quarto d’ora di notorietà che passa in fretta".
Robecchi caldeggia la pubblicazione di altre 3 importanti liste e precisamente la Lista Giannini che "riguarda le scuole private (si dice paritarie, fa più chic) che incassano fondi pubblici dallo Stato, dalle Regioni o dai Comuni, circa 700 milioni di euro all’anno. La lista giace da qualche parte al ministero dell’Istruzione e potrebbe rilevarci a chi regaliamo dei soldi, probabilmente sottratti alla scuola pubblica". A seguire la Lista dei poveri, ossia l'elenco dei
c.d. working poor, cioè "gente che lavora ma che guadagna pochissimo e che galleggia sulla linea della povertà.
una lista in perenne aggiornamento di cui fanno parte milioni di persone che in futuro, raggiunta l’età pensiona- bile avranno diritto a entrare in un’altra lista lunghissima anche lei, quella dei pensionati very very poor".
Dulcis in fundo la Lista dei trombati Lista dei trombati che: “riguarda soprattutto deputati e senatori non eletti nelle file del Pd alle ultime elezioni, che sono stati ricollocati con operazioni welfare perfettamente efficienti (sì, qui funziona). Enti, fondazioni, authority, società pubbliche o parapubbliche, amministrazioni locali o incarichi di governo. La lista completa potrebbe aiutare a capire come ricollocare altri trombati meno illustri (quelli dei licenziamenti collettivi, per dirne una, o i futuri licenziati senza reintegro) e se ne attende con ansia la pubblicazione.
Sono solo tre casi, ma volendo c’è da
sbizzarrirsi: le liste interessanti sarebbero parecchie, avrebbero i loro
titoloni sui giornali, alimenterebbero il giochetto popolare del “chi c’è e chi
non c’è” e produrrebbero la loro quota di indignazione. Almeno per un quarto
d’ora”.D'altronde "stare in una lista, anche una lista poco commendevole, non è così grave, diciamo alla maniera di Andy Warhol, che assicura quel quarto d’ora di notorietà che passa in fretta".
Robecchi caldeggia la pubblicazione di altre 3 importanti liste e precisamente la Lista Giannini che "riguarda le scuole private (si dice paritarie, fa più chic) che incassano fondi pubblici dallo Stato, dalle Regioni o dai Comuni, circa 700 milioni di euro all’anno. La lista giace da qualche parte al ministero dell’Istruzione e potrebbe rilevarci a chi regaliamo dei soldi, probabilmente sottratti alla scuola pubblica". A seguire la Lista dei poveri, ossia l'elenco dei
c.d. working poor, cioè "gente che lavora ma che guadagna pochissimo e che galleggia sulla linea della povertà.
una lista in perenne aggiornamento di cui fanno parte milioni di persone che in futuro, raggiunta l’età pensiona- bile avranno diritto a entrare in un’altra lista lunghissima anche lei, quella dei pensionati very very poor".
Dulcis in fundo la Lista dei trombati Lista dei trombati che: “riguarda soprattutto deputati e senatori non eletti nelle file del Pd alle ultime elezioni, che sono stati ricollocati con operazioni welfare perfettamente efficienti (sì, qui funziona). Enti, fondazioni, authority, società pubbliche o parapubbliche, amministrazioni locali o incarichi di governo. La lista completa potrebbe aiutare a capire come ricollocare altri trombati meno illustri (quelli dei licenziamenti collettivi, per dirne una, o i futuri licenziati senza reintegro) e se ne attende con ansia la pubblicazione.
Canzone del giorno: Cross Me Off Your List (1975) - Rory Gallagher
Clicca e ascolta: Cross....