Il
delicatissimo tema dei licenziamenti individuali continua a essere terreno di
scontro.
Non potrebbe
essere diversamente.
In un
momento così critico per le sorti di molti lavoratori e di tante aziende, parlare
di occupazione e di riforma del lavoro non può che creare forti contrasti.
Le divisioni
si rafforzano e gli animi si surriscaldano.
Le proposte
del governo Renzi con l’abolizione dell’art.18 dello Statuto dei lavoratori è,
per molti, la direzione giusta da seguire. Per tanti altri le argomentazioni
governative rappresentano un abbandono delle tutele per i lavoratori e non
favoriscono lo sviluppo dell’occupazione.
Da una parte
si sostiene che l’art.18 scoraggia tutti coloro (aziende italiane e investitori
stranieri) che vorrebbero creare lavoro in Italia, dall’altra tanti che
ritengono sterili (e a danno dei lavoratori) le riforme prospettate da Renzi, a
maggior ragione con una disoccupazione crescente e tenuto conto che le imprese
ricorrono, nella maggior parte delle assunzioni, ai contratti a tempo
determinato.
In ogni caso
un dibattito serrato ma necessario.
La prossima
settimana si dovranno quadrare i conti in Parlamento.
Canzone del giorno: Crash Landing (1975) - Jimi Hendrix
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