È una vecchia storia quella dei materassi
tedeschi.
La Germania sarà brava in tutto ma, ogni tanto, qualche magagna casalinga vien fuori.
Il famoso giornale Der Spiegel, già due anni fa, l'aveva denominata "la battaglia dei letti".
La Germania sarà brava in tutto ma, ogni tanto, qualche magagna casalinga vien fuori.
Il famoso giornale Der Spiegel, già due anni fa, l'aveva denominata "la battaglia dei letti".
Roberto Giardina, su Italia
Oggi, riprende la vecchia questione alla luce delle novità su quella che il
giornalista definisce "la mafia dei materassi": "Ora si viene a
sapere che, dopo aver svelato la mafia dei fabbricanti di birra e quella dei
fabbricanti di würstel, il Bundeskartellamt, l’ente federale per il controllo
dei monopoli, pretende di aver scoperto l’accordo segreto dei materassai per
stabilire il prezzo dei loro prodotti. A danno dei clienti, ovviamente. I
rivenditori che non si attengono all’accordo, rischiano di non ricevere più
materassi dalle fabbriche. In altre parole, sono vietati sconti oltre ai
perenni apparenti sconti proclamati di comune accordo".
Prezzi da cartello, assenza di concorrenza e consequenziale elevazione del margine di profitto.
Scrive Giardina: "La bestia nera della presunta mafia è Adam Szpytm, 43 anni, fondatore di Bett1.de, portale per la vendita di materassi online: «La Germania», denuncia, «grande nazione industriale, dorme sul ciarpame». I materassi sono cari, e in genere di qualità scadente. Ogni anno il fatturato del settore si aggira sugli 800 milioni di euro, spartito tra una quarantina di fabbricanti, cioè ogni tedesco investe 10 euro a testa sui suoi sonni. Ogni anno si vendono 8 milioni di materassi, e secondo i sondaggi i tedeschi ne comprano uno nuovo in media ogni dodici anni. I venditori, rivela Der Spiegel, preferiscono vendere due materassi che una camera da letto al completo: se un materasso viene fornito dal produttore per 100 euro, di norma viene rivenduto al cliente per 300. E il genere, ovviamente, non deperisce, né è influenzato dalla moda. È una legge non scritta osservata da tutti, rivela un venditore che preferisce restare anonimo. Ne sono esclusi i discount, che però non offrono materassi di qualità superiore. I produttori incrementano gli affari con buoni premio, sul 3 o 4 per cento del venduto, che vengono spediti non al negozio ma all’indirizzo privato del titolare".
Prezzi da cartello, assenza di concorrenza e consequenziale elevazione del margine di profitto.
Scrive Giardina: "La bestia nera della presunta mafia è Adam Szpytm, 43 anni, fondatore di Bett1.de, portale per la vendita di materassi online: «La Germania», denuncia, «grande nazione industriale, dorme sul ciarpame». I materassi sono cari, e in genere di qualità scadente. Ogni anno il fatturato del settore si aggira sugli 800 milioni di euro, spartito tra una quarantina di fabbricanti, cioè ogni tedesco investe 10 euro a testa sui suoi sonni. Ogni anno si vendono 8 milioni di materassi, e secondo i sondaggi i tedeschi ne comprano uno nuovo in media ogni dodici anni. I venditori, rivela Der Spiegel, preferiscono vendere due materassi che una camera da letto al completo: se un materasso viene fornito dal produttore per 100 euro, di norma viene rivenduto al cliente per 300. E il genere, ovviamente, non deperisce, né è influenzato dalla moda. È una legge non scritta osservata da tutti, rivela un venditore che preferisce restare anonimo. Ne sono esclusi i discount, che però non offrono materassi di qualità superiore. I produttori incrementano gli affari con buoni premio, sul 3 o 4 per cento del venduto, che vengono spediti non al negozio ma all’indirizzo privato del titolare".
Canzone del giorno: If Only Tonight We Could Sleep (1987) - The Cure
Clicca e ascolta: If....