"La vostra terra, tanto bella,
conosce i segni e le conseguenze di questo peccato. La ’ndrangheta è questo:
adorazione del male e disprezzo del bene comune. Questo male va combattuto,
va allontanato! Bisogna dirgli di no! La Chiesa che so tanto impegnata
nell’educare le coscienze, deve sempre di più spendersi perché il bene possa
prevalere. Ce lo chiedono i nostri ragazzi, ce lo domandano i nostri giovani
bisognosi di speranza. Per poter rispondere a queste esigenze, la fede ci
può aiutare. Coloro che nella loro vita seguono questa strada di male,
come sono i mafiosi, non sono in comunione con Dio: sono scomunicati!"
Papa Francesco, 21 giugno 2014 - Piana di Sibari, Cosenza
Papa Francesco, 21 giugno 2014 - Piana di Sibari, Cosenza
L'affondo
del Papa in Calabria è diretto e senza tentennamenti. Un’anatema sui mafiosi che coltivano il male, scagliato esplicitamente durante la messa celebrata sulla Piana di Sibari. Il
commento di Antonio Maria Mira su L’Avvenire risalta la fermezza delle parole
di Papa Francesco: “Il messaggio di Papa Francesco è come sempre chiaro e
diretto. Proprio come in occasione dell’incontro coi familiari delle vittime
della criminalità organizzata, quando chiamò i mafiosi alla conversione
«altrimenti l’inferno è quello che vi aspetta». Ora la parola è ancor più
netta. Il Papa «preso quasi alla fine del mondo», non ha esitazioni a nominare
la mafia italiana oggi più globalizzata, quella che proprio dall’America
Latina trae ormai la sua primaria ricchezza attraverso una decisiva
partecipazione al “monopolio” della cocaina. «La ‘ndrangheta è adorazione del
male e disprezzo del bene comune», scandisce. Un male che «va combattuto,
allontanato, bisogna dirgli di “no”». Una condanna senza attenuanti, che si fa
scomunica. La condanna della non–cultura mafiosa, di un modo di vivere che strappa
vite e speranza”.
Canzone del giorno: Evil Walks (1981) - AC/DC
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