Una crudeltà inammissibile.
Il rapimento delle 223 studentesse nigeriane da parte dei
terroristi islamisti di Boko Haram è un crimine inaudito contro l’umanità.
E’ avvenuto quasi un mese fa e in un video reso noto
lunedì scorso, i rapitori hanno annunciato che le ragazzine saranno “vendute al
mercato nel nome di Allah” come schiave o spose.
Nella giornata dedicata alle mamme, ha un valore ancora
più forte la campagna di Twitter #BringBackOurGirls con la quale celebrità,
politici e organizzazioni umanitarie chiedono il rilascio immediato delle
ragazze sequestrate.
Da molti anni il gruppo fondamentalista Boko Haram
terrorizza la Nigeria, affermando che l’educazione occidentale è da vietare e
che le donne non debbano avere accesso a nessun sistema educativo.
La Nigeria è divenuta una nazione nella quale si ha paura
di frequentare le scuole. Boko Haram con il terrore vuol far sì che il paese africano
non abbia un futuro improntato sulla civiltà e sulla crescita culturale.
Secondo un rapporto dell’Onu, gli attacchi contro le
scuole sono divenuti un’orrenda consuetudine in Nigeria. Quindicimila studenti
da mesi non hanno accesso all’istruzione per colpa dei terroristi che
distruggono scuole e centri educativi.
Amnesty International ha accusato il governo nigeriano di
aver sottovalutato la situazione, non agendo in maniera decisiva per impedire
il raid di Boko Harem.
L’incapacità delle istituzioni nigeriane di impegnarsi
attivamente per la risoluzione del sequestro, rende ancora più importante la
mobilitazione e l’adesione alla campagna internazionale di protesta.
Bring back our girls. Ridateci le nostre ragazze.
Bring back our girls. Ridateci le nostre ragazze.
Canzone del giorno: Four Woman (1966) - Nina Simone
Clicca e ascolta: Four....