Emergenza occupazione. Ancora una volta
verifichiamo l'ennesimo rialzo (triste e drammatico) del tasso di
disoccupazione.
Nel nostro Paese si parla ormai di disoccupazione al 13%.
Rispetto a un anno fa, coloro che non risultano occupati sono aumentati dell'1,2%
In prima pagina Il Sole 24 Ore scrive che "si tratta del tasso più alto mai registrato dall'Istat, e del maggiore incremento (1,2%) tra i Paesi della zona euro, a eccezione di Cipro e Grecia. La perdita è di mille posti al giorno".
Alberto Orioli parla di "cabala tragica": «Quel tasso di disoccupazione al 13% è un indicatore drammatico, ma – se possibile – ce n'è un altro ancora peggiore. È il tasso di attività: inchiodato al 55,2% sul totale della popolazione attiva (in Europa la media è del 64% con la Germania al 72%). Ciò disegna un Paese senza opportunità. L'Italia dello spreco dei talenti. E significa qualcosa se abbiamo perso mille posti al giorno e nella sola Londra vanno almeno mille giovani al mese».
Nel nostro Paese si parla ormai di disoccupazione al 13%.
Rispetto a un anno fa, coloro che non risultano occupati sono aumentati dell'1,2%
In prima pagina Il Sole 24 Ore scrive che "si tratta del tasso più alto mai registrato dall'Istat, e del maggiore incremento (1,2%) tra i Paesi della zona euro, a eccezione di Cipro e Grecia. La perdita è di mille posti al giorno".
Alberto Orioli parla di "cabala tragica": «Quel tasso di disoccupazione al 13% è un indicatore drammatico, ma – se possibile – ce n'è un altro ancora peggiore. È il tasso di attività: inchiodato al 55,2% sul totale della popolazione attiva (in Europa la media è del 64% con la Germania al 72%). Ciò disegna un Paese senza opportunità. L'Italia dello spreco dei talenti. E significa qualcosa se abbiamo perso mille posti al giorno e nella sola Londra vanno almeno mille giovani al mese».
Un fenomeno difficile da attenuarsi in tempi brevi e, proprio per questo,
gli interventi urgenti non sono soltanto necessari ma vitali per non
sprofondare ancora di più: «Ci rendiamo
conto, tragicamente, di aver dibattuto per decenni sulle regole del lavoro
senza aver mai fatto tesoro di come si crea, il lavoro. Oggi quell'errore
prospettico presenta il conto. Un Paese dove è ripartita la migrazione interna,
oltre a quella internazionale (dei cervelli), dove le occasioni di lavoro si
creano in settori destinati agli immigrati».
Un rischio di un’ulteriore negativa “desertificazione” che L’Italia non può
più continuare a sopportare.
Canzone del giorno: Cold Desert (2008) - Kings of Leon
Clicca e ascolta: Cold....