In una maniera o nell’altra bisogna
prepararsi ai nuovi giorni del “nuovo” anno.
Ricominciare.
Naturalmente non si tratta di un “inizio”
ma di una semplice ossessione simbolica.
Un giorno è un giorno.
D’altronde bello o brutto che sia stato
l’anno trascorso, per 365 giorni (pardon 366 trattandosi di un anno bisestile)
ha accompagnato la nostra vita, trascorsa fra accadimenti più o meno dignitosi (più o men felici) da ricordare.
Il passaggio da un anno all’altro è,
quindi, più un semplice voltar pagina di quel grande libro che è il movimento
continuo della nostra esistenza.
Un anno che inizia, in ogni caso, permette
di percepire quella sensazione di giro di boa che spinge l’umana specie a
sperare in giorni più lieti e fausti.
Fiducia e gioiose aspettative.
Forza e (molto, moltissimo) coraggio!