Durante le torride giornate estive si è avuto modo di
stramaledire, un giorno sì e un giorno sempre, il comportamento irriguardoso, nei confronti dell’umana specie, delle urticanti (e invadenti) zanzare.
E con la sovrappopolazione dei piccioni e della loro
eccessiva concentrazione in piazze, strade, terrazze, grondaie, tetti, balconi
e via dicendo come la mettiamo?
Non si tratta di essere più o meno animalisti. Gli animali
vanno difesi e probabilmente è veritiera la tesi di chi sostiene che la
crudeltà sugli animali è il tirocinio della crudeltà sugli uomini.
Ma i problemi che questi volatili provocano, sia alla
salubrità, sia alla pulizia dei luoghi cittadini, sono così tanti che ci inducono a sognare una città con meno piccioni e più pulizia.
Il piccione è un animale molesto, portatore di decine di
malattie infettive, oltre che ben disposto ad imbrattare e sporcare.
Se è vero (ma è opinabile!) che la presenza dei piccioni in
certe città costituisce una presenza "scenografica", è anche accertato come
determinino un potente inquinamento ambientale, dei gravi rischi sanitari e un
danneggiamento delle strutture architettoniche (monumenti compresi!).
Nella maggior parte dei casi i comuni non intervengono e
basterebbe applicare le leggi in vigore per evitare il sovraffollamento e la
contaminazione fecale. Ai sindaci e alle autorità sanitarie, ad esempio, spetta
intervenire se ci sono fondate giustificazioni di ordine sanitario e attuare dei piani per il controllo delle nascite con contestuali operazionisu nidi e tane.
Non s’agisce come si dovrebbe e lo scagazzamento (e le
preoccupazioni di trasmissione di malattie infettive) prosegue senza
interruzioni di sosta.