Nonostante le insidie quotidiane e le afflizioni per una
crisi che graffia la pelle, non perdiamoci d’animo e non dimentichiamo di
portare sempre con noi dei metaforici occhiali rosa da indossare nei momenti
opportuni.
Recenti esperimenti sul cervello umano e i risultati condotti
dalla neuro scienziata Tali Sharot ci spiegano come gli esseri umani abbiano
una propensione biologica a essere ottimisti.
Nel suo recente saggio The Optimism Bias (da qualche giorno
anche nelle librerie italiane con il titolo Ottimisti di Natura, Urra Editore),
la ricercatrice inglese ci rivela che c’è un luogo della corteccia cerebrale
che ha il compito di registrare l’ottimismo e che esiste un bisogno innato di
vedere il bicchiere mezzo pieno.
L’individuo è programmato per concedersi delle speranze.
Per questo secondo la Sharot esiste una forza delle
predizioni: «Gli esseri umani sono influenzati dalle
aspettative riposte in loro. Il vostro dipendente sarà più produttivo se vi
aspettate che lo sia; vostra moglie più amorevole se lo prevedete; vostro
figlio è più probabile che vada bene a scuola e negli sport se siete convinti
che abbia talento».
Pensare positivo ha evidenti vantaggi nel
presente, la speranza riduce lo stress e migliora la salute fisica.
Una giusta
dose di positività aiuta ad avere una marcia in più.
Di questi tempi non è facile propendere
verso l’ottimismo, anche se infilare più spesso gli occhiali rosa è una pratica
da non sottovalutare, sforzandosi di vedere il bicchiere mezzo pieno anche
quando al suo interno scorgiamo appena una goccia d’acqua.
Canzone del giorno: Your Glasses (2004) - Maria Mena
Clicca e ascolta: Your....