Le
nuove generazioni non usano più la penna e anche buona parte di noi adulti l'utilizziamo sempre più a fatica.
Gli
esperti parlano di “ragazzi-stampatello” che, ormai, si sono sbarazzati della
scrittura in corsivo prediligendo la scrittura via computer o via telefonino.
Scrittura
contemporanea significa digitazione su una tastiera.
E
la scrittura manuale?
Ci
troviamo di fronte ad un’emergenza culturale?
Si
dovrebbe nelle scuole (comprese gli istituti superiori) riesumare l’uso del
dettato?
La
preoccupazione è che la perdita del corsivo sia alla base di molti disturbi
dell’apprendimento che rendono difficile il percorso scolastico.
Una
ricerca evidenzia che molti ragazzi dopo aver scritto in corsivo non riescono a
rileggere le proprie parole.
E
se avessero ragione coloro che sostengono che la scrittura a mano ci
arricchisce, ci rende uno differente dall’altro e che abbandonarla significhi
perdere l’identità della lingua?