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"L’orrore di quel momento”, continuò il Re, “non lo dimenticherò mai, mai!”. “Si, invece”, disse la Regina, “se non ne avrete una traccia scritta".

Lewis Carroll, Attraverso lo specchio (1871)

domenica 18 dicembre 2011

Riapparizione


L’evocazione è andata a buon fine, anche se c’è già chi sostiene che era più dignitoso il suo silenzio.
Il rito domenicale di Luca Annunziata su RaiTre ha fatto riapparire Giulio Tremonti.
L’ex superministro dell’economia critica tutti e, naturalmente, attacca la manovra del governo Monti: "E' troppo sbilanciata dal lato delle tasse. Un pensionato si ritrova bolletta, pieno di benzina, riscaldamento, casa, addizionali e tra poco anche l'Iva. Tutto questo è eccessivo. Il rigore poteva essere fatto soprattutto riducendo la spesa pubblica". 
Riguardo all’attuale posizione dei suoi colleghi di partito è esplicito: “Mi fa effetto vedere alcuni del Pdl che prima dicevano di no a certe cose essendo al governo e adesso dicono di “sì” alle stesse cose non essendo al governo”.
Immediate critiche a destra e a manca sulla “resurrezione” del ministro.
Per nulla diplomatica l’immediata reazione del senatore del Pdl Raffaele Lauro:  «Nessun uomo di governo dell'economia, nella storia d'Italia, ha avuto in mano una concentrazione di potere decisionale e per un tempo tanto lungo, come Giulio Tremonti. Neppure grandi riformatori, come Luigi Einaudi ed Ezio Vanoni. Dopo aver commissariato il governo di centro-destra – ha sottolineato il membro Pdl della commissione Affari costituzionali - con il sostegno della Lega, dopo aver condizionato Berlusconi, insolentito ministri e operato scelte traumatiche per il sistema economico nazionale, senza pensare mai alla ripresa, un Tremonti resuscitato, pontifica, ora, sul futuro. Avrebbe fatto meglio a tacere. Di lui non si ricorda alcuna riforma strutturale, tranne quella di aver devastato socialmente il nostro Paese con il trionfo del gioco d'azzardo».