L’evocazione è andata a buon fine, anche se c’è già chi
sostiene che era più dignitoso il suo silenzio.
Il rito domenicale di Luca Annunziata su RaiTre ha fatto
riapparire Giulio Tremonti.
L’ex superministro dell’economia critica tutti e,
naturalmente, attacca la manovra del governo Monti: "E' troppo sbilanciata
dal lato delle tasse. Un pensionato si ritrova bolletta, pieno di benzina,
riscaldamento, casa, addizionali e tra poco anche l'Iva. Tutto questo è
eccessivo. Il rigore poteva essere fatto soprattutto riducendo la spesa pubblica".
Riguardo all’attuale posizione dei suoi colleghi di partito
è esplicito: “Mi fa effetto vedere alcuni del Pdl che prima dicevano di no a
certe cose essendo al governo e adesso dicono di “sì” alle stesse cose non
essendo al governo”.
Immediate critiche a destra e a manca sulla “resurrezione”
del ministro.
Per nulla diplomatica l’immediata reazione del senatore del
Pdl Raffaele Lauro: «Nessun uomo di
governo dell'economia, nella storia d'Italia, ha avuto in mano una
concentrazione di potere decisionale e per un tempo tanto lungo, come Giulio
Tremonti. Neppure grandi riformatori, come Luigi Einaudi ed Ezio Vanoni. Dopo
aver commissariato il governo di centro-destra – ha sottolineato il membro Pdl
della commissione Affari costituzionali - con il sostegno della Lega, dopo aver
condizionato Berlusconi, insolentito ministri e operato scelte traumatiche per
il sistema economico nazionale, senza pensare mai alla ripresa, un Tremonti
resuscitato, pontifica, ora, sul futuro. Avrebbe fatto meglio a tacere. Di lui
non si ricorda alcuna riforma strutturale, tranne quella di aver devastato
socialmente il nostro Paese con il trionfo del gioco d'azzardo».